Lunedì 26 novembre scorso è stato presentato a Roma presso la sede di Caritas Italiana, la terza edizione del progetto contro caporalato e sfruttamento denominato Presidio 3.0.
Il progetto ha l’obiettivo di fare emergere, approfondire e monitorare, anche attraverso un database nazionale, il gravissimo fenomeno del caporalato. Il reclutamento illegale che investe la maggioranza dei lavoratori stagionali che arrivano e stanziano per periodi più o meno lunghi nelle campagne italiane.
Presidio 3.0 punta a dare una risposta alle tante persone che lavorano all’interno di sistemi altamente illegali di sfruttamento, abusi, soprusi e irregolarità.
Attraverso questo progetto a questi lavoratori viene assicurata oltre che una prossimità anche una tutela; un’azione di informazione capillare che permette loro di migliorare la propria posizione amministrativa, legale, sanitaria e – quindi – le stesse condizioni di vita.
Obiettivo di Presidio 3.0 è di continuare a garantire una presenza costante delle Caritas diocesane in molte aree del Paese per assistere i tanti lavoratori agricoli soggetti a forme di grave sfruttamento. Inoltre, si vuole favorire lo scambio di informazioni nei territori più interessati dal fenomeno. Ciò per un confronto aperto e costruttivo su temi di straordinaria attualità.
In un momento storico nel quale il tema dei migranti e dell’immigrazione è sovente oggetto di forti strumentalizzazioni, Caritas Italiana, insieme alle Caritas diocesane, avverte l’urgenza di lavorare per promuovere sempre più diffusamente una cultura dei diritti umani collegati ai temi della legalità e della dignità del lavoro.
Aderiscono al progetto Presidio 13 diocesi: Saluzzo; Latina; Aversa; Capua; Caserta; Teggiano, Manfredonia, Cerignola, San Severo, Foggia; Nardò, Ragusa e Noto.
Le diocesi saranno quindi impegnate in attività di sensibilizzazione e formazione, nonché di advocacy, organizzando eventi pubblici, con il coinvolgimento delle Istituzioni e del privato sociale, per rafforzare la consapevolezza sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo in agricoltura.
L’Associazione Mondragone Bene Comune si chiede con una punta di rammarico il motivo dell’assenza della diocesi di Sessa Aurunca.
E lancia un appello al Vescovo Francesco Piazza, affinché con il progetto Presidio 3.0, anche nei nostri territori si offrano ai tanti lavoratori sfruttati luoghi di accoglienza, ascolto e accompagnamento legale, sanitario e sociale.
Chiudiamo aderendo alla giornata di preghiera e di digiuno per la Terra dei fuochi. L’iniziativa voluta da Giovanni D’Alise, Antonio Di Donna, Angelo Spinillo, Francesco Marino, rispettivamente vescovi di Caserta, Acerra, Aversa e Nola.
“Invitiamo tutte le comunità parrocchiali e religiose, le associazioni, i movimenti e tutti i cristiani – è l’appello dei vescovi – a vivere nella giornata di giovedì 29 novembre 2018 una giornata di digiuno che possa culminare a sera in un momento di preghiera comunitaria».
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