Mondragone Calcio, dedica a Giosuè D’Onofrio

Mondragone dedica alla memoria di Giosuè D’Onofrio (1928-1997), il piazzale destro del campo sportivo, tra via Padule e l’ingresso.

Memorabile portiere e capitano della squadra di calcio SS Mondragonese, che per molto tempo negli anni 50 e 60 fu un grande esempio per gli amanti dello sport, giocando nella locale squadra anche in categorie di eccellenza.

Una intitolazione a una persona di valore, a una persona umile, che pur non avendo avuto alcuna pari opportunità ai blocchi di partenza ce l’ha messa veramente tutta per arrivare con dignità fino in fondo, alternando la passione per il calcio agli impegni lavorativi e alla famiglia.

Un compagno di viaggio, un uomo eccezionale che ho avuto l’onore di conoscere e di frequentare.

Un uomo oggi sconosciuto a tanti. Un lavoratore, quale infaticabile agricoltore, e anche uno straordinario calciatore: un portiere possente e talentuoso, che possedeva numeri e genialità per diventare un campione.

Francesco De Gregori nella sua splendida canzone “La leva calcistica del ‘68” sottolinea che “un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia”. E allora Giosuè D’Onofrio era un grande giocatore, perché aveva in larga misura coraggio, altruismo e fantasia.

Capita tante volte che la sorte sia matrigna. Per tanti le avversità nella vita superano e di molto le fortune. Si arriva alle vette del successo e della fama non sempre solo con il proprio talento. Spesso poi la vita ti presenta urgenze e priorità che mal si conciliano con il gioco e con lo sport. Responsabilità familiari e lavoro, tante volte gettano alle spalle sogni e possibilità.

Ma, chi ha visto giocare Giosuè, chi lo ha visto giganteggiare tra i pali, chi lo ha visto volare in uscite ardite sa bene che si è campioni anche senza arrivare al successo. Perché Giosuè D’Onofrio è stato un campione.

Ciao Giosuè

Tatonno Taglialatela (alias “Sbitato”)