L’evento del 5 Maggio inizierà alle 16.30 con un momento privato riservato alle istituzioni con il taglio del nastro alla Villa (Casa di VERI), bene confiscato alla criminalità, per poi proseguire alle 17.30 con un flash mob pubblico in Corso Umberto I davanti al Cinema Ariston al quale hanno aderito quasi tutte le scuole di ballo. Alle 18.00 è previsto l’ingresso al teatro per la proiezione di un video illustrativo di tutto quanto fatto negli ultimi sei anni di attività dell’Associazione.
Interventi di autorità politiche religiose militari civili e poi Rappresentazione Teatrale “Canto di donne” a cura di “Officine teatro” di Caserta.
Ospiti e network nazionali con la partecipazione di Don Tonino Palmese.
“Perché? Il 15 dicembre del 2007 fui coinvolto dalla famiglia Abbate, attraverso un amico comune, per organizzare una fiaccolata per Veronica. Poi mi venne l’idea di creare l’Associazione V.E.R.I. che, oltre ad essere il diminutivo di Veronica, è per l’associazione, l’acronimo di Verita Emancipazione Rispetto Impegno, come obbiettivi e principi ispiratori del nostro operato.
Eravamo un gruppetto di amici, niente di più. Poi c’è stato l’impegno, la costanza, la forza di una donna che ha fatto veramente tanto per una figlia e per una causa e io mi sono reso conto che V.E.R.I. per lei non è mai stata un’associazione, ma una ragione per vivere”.
“Questa consapevolezza mi ha dato una forza che non pensavo di avere, ho fatto delle ricerche nel settore, abbiamo iniziato a fare concorsi letterari, progetti sportivi, proteste legate agli obbiettivi da raggiungere, vendite di beneficenza, raccolte fondi, e oggi ci troviamo con decine di partecipazioni televisive, un premio letterario stabile giunto ormai alla settima edizione, corsi di difesa personale, corsi di formazione per operatrici esperte nel settore della violenza di genere, circa 10.000 sostenitori tra richieste scritte e online, un ufficio di consulenza specializzata e valutazione del singolo caso presso il consultorio diocesano Giovanni Paolo II, assistenza legale, e oggi, come punto di arrivo, e nuovo punto di partenza, il Centro di accoglienza “La casa di V.E.R.I“.
“Il centro di accoglienza si pone l’obbiettivo di accogliere in un contesto protetto e con la consulenza di personale altamente specializzato, donne vittime di violenza o che ne sono a rischio, persone che possono trovare nel centro, un rifugio, per trovare cosi la forza di reagire e di reintegrarsi socialmente, di non avere più paura degli uomini e della società. A questo proposito vorrei aggiungere che siamo già all’opera per realizzare un’attività che possa realmente dare la possibilità ad una donna che ha perso tutto di reinserirsi nella società attraverso il lavoro. Abbiamo in progetto un servizio catering di ristorazione ma non escludo un ristorante dove poter contare sul lavoro di donne che sono state ospiti del centro e che quindi in passato hanno subito violenza ma che adesso, quasi, non la ricordano più”.
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