3 Ottobre 2023

Dimissioni Sindaco Schiappa, interviene Carlo Federico (FLI)

Inciucio o non inciucio … non è questo il dilemma! Mentre ci si continua ad azzuffare come tanti galli in un pollaio per difendere le proprie posizioni e le proprie poltrone si sta perdendo di vista una cosa importante: Mondragone!

Infatti, dopo le dimissioni del Sindaco Schiappa, la Città è in balia delle onde, e sta pagando – e pagherà – a caro prezzo tutto questo teatrino!

In questi giorni si sono sentiti tantissimi moralisti sull’opportunità o meno del possibile sostegno di una parte della minoranza alla Giunta Schiappa, ma la cosa che fa più specie è che nessun politico, o politicante, abbia messo in guardia il dimissionario G. Schiappa per le conseguenze del suo atto! Il Sindaco, invero, protocollando le proprie dimissioni in data 14 maggio 2013 si è praticamente autosospeso dalle sue funzioni di Primo Cittadino, ma non ha esitato a sottoscrivere un protocollo d’intesa con altri sette Comuni per il “Grande Progetto Bandiera Blu“, ponendo in serio pericolo tutto l’iter procedurale del progetto stesso, in quanto, non “autorizzato”, da dimissionario, a firmare atti in nome e per conto del Comune di Mondragone, ciò che potrebbe addirittura configurare l’ipotesi di “Usurpazione di funzioni pubbliche” (art. 347 c.p.).

Se è vero che le dimissioni del Sindaco, come recita l’art. 53 comma 3 del Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti Locali, diventano irrevocabili al termine dei venti giorni dalla presentazione delle stesse al Consiglio, è, altresì, vero che, nelle more, le funzioni, ai sensi dell’art. 53, comma 2, del predetto Testo Unico, sono assunte dal vice-Sindaco, il quale, in questa fase, è il solo soggetto titolato a rappresentare ed impegnare l’Ente presso terzi ed in giudizio, con potere ESCLUSIVO di firma.

Un Sindaco dimissionario non ha diritto di presentarsi in Consiglio Comunale, se prima non abbia ritirato le stesse!

Pertanto, salvo ripensamenti di Schiappa, i lavori del prossimo Consiglio Comunale dovranno vedere il Presidente Marquez affiancato dal vice-Sindaco Bertolino. Tutto ciò dimostra ancora una volta il modo di interpretare le leggi qui a Mondragone, dove più volte si è assistito ad un calpestio delle regole minime di democrazia e dove nemmeno il Prefetto, nonostante numerose richieste di intervento, ha professato parola.

Leggi e regole calpestate dai figli di quella politica che ora si vuole far credere di combattere per il solo interesse del bene della Città. Ma ormai i cittadini sono stanchi e stufi di questo continuo scambio di poltrone e “favori” personali!

Anche chi ora pretende un posto in “prima fila” minacciando una fuoriuscita dalla maggioranza non dovrebbe basare la propria richiesta in riferimento al consenso elettorale ricevuto ed all’apporto fattivo per l’elezione del Sindaco stesso, ma rivendicare i propri meriti attraverso proposte, progetti ed idee che possano contribuire alla crescita della nostra Città. La visibilità che tutti reclamano non dovrebbe essere solo di facciata, ma accompagnata da fatti e proposte a prescindere dal ruolo istituzionale che si possa ricoprire, sopratutto per il rispetto degli elettori che li hanno scelti come rappresentanti dei cittadini (altrimenti avremmo bisogno di una decina di assessorati)!

Va tuttavia ricordato che l’ Amministrazione è solo uno strumento per far si che i progetti presentati, dalla maggioranza, dalla minoranza, dalle associazioni e dai singoli cittadini, possano essere realizzati nell’interesse della comunità.

Oramai la vicenda ha assunto i colori di una vera e propria telenovela, della quale sempre e solo noi Cittadini Mondragonesi ne paghiamo le conseguenze!

P.s. A coloro che lo scorso anno vedevano come fatto folkloristico dei giovani che si erano candidati per sfidare un sistema consolidato, oggi, fatti alla mano, possiamo dire con orgoglio, senza voler infierire: avevamo ragione noi!

Carlo Federico (FLI).

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