3 Ottobre 2023

Festa della stampa cattolica

L'intervento di Padre Antonio Rungi.

In occasione dell’annuale festa dei giornalisti e della stampa cattolica, che si celebra domani, 24 gennaio, in coincidenza con la ricorrenza liturgica di San Francesco di Sales, protettore della stampa cattolica, padre Antonio Rungi, teologo morale, giornalista pubblicista, direttore della Rivista Presenza Missionaria Passionista, già direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi di Sessa Aurunca (Ce) in un Nota personale, afferma che “questa annuale ricorrenza è una valida occasione per riflettere in quale direzione va il nostro Paese in seguito ai recenti fatti di cronaca e di informazione nazionale.

A leggere quotidianamente notizie di ogni tipo, sopratutto nella politica e nel gossip, c’è da preoccuparsi seriamente dello stato attuale in cui versa il Paese se tutto ciò che è oggetto da portare all’attenzione del vasto pubblico non è altro che violenza, omicidi, immoralità, corruzione e quanto altro di deprecabile si possa fare, descrivere o presentare sui media. C’è una parte straordinariamente bella e propositiva del Paese Italia che non emerge a livello di cronaca quotidiana.

Il tanto bene, la solidarietà, la disponibilità, i sacrifici, le madri, i padri che lottano per il bene dei figli e per la salguardia della famiglia, i sacerdoti impegnati nel campo pastorale ed educativo, i religiosi e le religiose che nel silenzio operano per il bene delle persone. Tutto questo necessita di essere portato alla luce, di essere messo sotto i riflettori dei telecamere, di Internet e sulle pagine dei giornali locali e nazionali.

Non possiamo – afferma il teologo giornalista campano – veicolare solo il male e tutto ciò che è depravazione morale, vera o inventata ad arte, per continuare a deprimere un Paese che ha bisogno di stimoli culturali, economici, morali, etici, religiosi diversi da quelli che vengono proposti dovunque.

In un villaggio davvero globale in cui ci troviamo con la massima libertà di dire e fare quello che vogliamo, magari danneggiando la buona reputazione degli altri o esaltando quella scorretta di alcuni non può non indurci a reagire per ridare dignità alle persone, alle istituzioni e alla nazione in questo tempo burrascoso. Come cattolici ed operatori della stampa di ispirazione cristiana abbiamo il dovere morale di informare sui fatti con estrema correttezza e nella ricerca della verità, ma nel rispetto delle persone, di quanti sono a volte tirati in ballo in certe situazione che lasciano interdetti anche chi nei media ci lavora da una vita.

Si fa davvero urgente per tutti un tempo di riflessione una vera e propria quaresima di purificazione e di conversione della stampa e non solo cattolica o di ispirazione cristiana e religiosa, ma laica, di partito, di cronaca rosa, di gossip, di interesse di parte, di ogni forma di comunicazione che non ha a cuore il bene del Paese, ma la sua lenta distruzione e la perdita di fiducia in tutto e in tutti, a partire dalle istituzioni dello Stato democratico fino a toccare alle la chiesa e le altre organizzazioni sociali sorte solo e per esclusivo bene del popolo italiano.

“Mi auguro -conclude padre A. Rungi- che tutti si passino la mano sulla coscienza e nel dire la verità, nel dire pane a pane, vino a vino, nel dire si, si e no,no tutti facciano il proprio dovere per il bene della nazione intera. La stampa deve essere libera, ma a servizio della verità senza offendere e criminalizzare nessuno”.

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contatti: antonio.rungi@tin.it

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