I Lions di Mondragone e di Formia, portano Babbo Natale in ospedale.
Ad accoglierli e guidarli nel reparto, il dirigente del servizio autonomo di Oncologia del Dipartimento di Pediatria della Seconda Università di Napoli. Così, una delegazione di soci dei Lions Clubs Sinuessa – Ager Falernus di Mondragone e di Formia, guidati dai rispettivi presidenti Domenico Papa e Naldo Anselmi, consegnano, giocattoli e regali di Natale ai piccoli ospiti del reparto oncologico del Dipartimento di Pediatria della SUN.
L’iniziativa rientra nell’ambito del service Dona un sorriso ad un bambino con il quale i due club di Mondragone e Formia danno un contributo per migliorare la vita di coloro che soffrono.
E’ stato, pur nella sua semplicità ed immediatezza, uno dei service più toccanti ed emozionanti tra i tanti finora organizzati.
Per il calore umano, i sorrisi, la tenerezza con cui i piccoli ed i loro familiari hanno accolto i soci, molti dei quali, anche medici con numerosi anni di carriera alle spalle, sono stati costretti ad uscire dal reparto perché non hanno più trattenuto la loro commozione e le loro lacrime. Il service ha avuto il patrocinio del Comune di Mondragone ed i fondi, oltre che con una sottoscrizione tra i soci dei Lions Clubs Sinuessa “Ager Falernus” di Mondragone e di Formia, sono stati raccolti anche grazie ai contributi spontanei dei cittadini di Mondragone, che si sono presentati numerosi al gazebo allestito in viale Margherita durante la Notte Bianca di Natale, sabato scorso.
Proprio a loro il presidente del Lions Club “Sinuessa – Ager Falernus” Domenico Papa rivolge un sentito ringraziamento.
“Un grazie perché con il loro aiuto abbiamo potuto dare un dono ad un bimbo che soffre; un dono per portare il sorriso sul suo volto; un sorriso per continuare a sperare e lottare. Ma soprattutto un augurio sincero per tornare a ridere e giocare con gli altri bambini”, afferma Papa.
“Sono momenti come questi che confermano come il nostro spirito di Lions è e deve essere sempre quello del nostro motto, we serve, noi serviamo! Inteso come servizio pieno e disinteressato alla collettività in cui operiamo. In particolare, a quella parte della popolazione che soffre o è in difficoltà”, conclude il presidente.
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