Il Sindaco di Mondragone Achille Cennami ricorda le Foibe e gli italiani morti negli anni quaranta.
Achille Cennami: “Gli eventi delle Foibe devono e dovranno essere sempre presenti nei ricordi di ogni cittadino”.
Con la Legge 92 del 2004, il Parlamento istituiva il Giorno del Ricordo, in memoria degli italiani uccisi nelle cavità naturali dell’Istria e della Dalmazia dai partigiani slavi. L’accaduto subito dopo l’armistizio del settembre 1943 . Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale con un ingresso a strapiombo. Proprio in queste voragini fra il 1943 e il 1947 furono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani.
A cadere dentro le foibe ci sono fascisti, cattolici, liberali, democratici, socialisti, uomini di chiesa, donne, anziani e bambini. Lo racconta Graziano Udovisi, l’unica vittima del terrore titino che riuscì ad uscire da una foiba. È una carneficina che testimonia l’odio politico-ideologico e la pulizia etnica voluta da Tito per eliminare dalla futura Jugoslavia i non comunisti. La persecuzione prosegue fino alla primavera del 1947, fino a quando, cioè, nasce il confine fra l’Italia e la Jugoslavia. Nessuno sa quanti siano stati gli infoibati: stime attendibili parlano di 10-15.000 sfortunati.
“La commemorazione della tragica vicenda degli infoibati segue di poco la commemorazione del Giorno della Memoria” – ricorda Achille Cennami.
“Ci troviamo in questo caso – continua il Sindaco – di fronte ad una tragedia che ha colpito con violenza tantissimi nostri connazionali dell’Istria e della Dalmazia. A questi, per troppo tempo, non è stato reso il giusto e doveroso tributo della memoria. Sono innumerevoli le singole vicende di atrocità subite da parte civili inermi che ancora oggi destano orrore nel momento del ricordo. E’ dovere di ogni singolo cittadino avere memoria di quanto accaduto, ma soprattutto essere portatori nei confronti delle giovani generazioni di un ideale di convivenza pacifica tra i popoli che sia fatto concreto. La nostra Unione Europa oggi cresce e si allarga, ma deve rimanere intatto il ricordo delle innumerevoli sofferenze patite durante la Seconda Guerra Mondiale, senza distinzioni di nazionalità, da tante persone. Il ricordo di questi orrori ci deve guidare nella costruzione di una società che sappia comprendere fino in fondo il valore della memoria e della pace”
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