Accertamenti a strascico e caos tributario al Comune di Mondragone
“Tutti i cittadini sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche e, quindi, va fortemente stigmatizzato e legalmente contrastato qualsiasi comportamento evasivo o elusivo. Si tratta di una premessa ineludibile. Tuttavia, va anche necessariamente costruito- a parere dell’AMBC– un rapporto virtuoso fra cittadino contribuente e Pubblica Amministrazione e vanno, soprattutto, organizzati i servizi relativi (accertamento, riscossione ecc), sulla base della chiarezza, della trasparenza e della corretta e comprensibile motivazione. In questi giorni stanno pervenendo nelle case dei mondragonesi migliaia di cartelle di accertamento IMU relative all’anno 2012. Cartelle prive di chiarezza e di motivazione, emesse in palese violazione di norme di legge (a partire dall’art. 3 della L. 241/90 e dallo Statuto dei contribuenti- L. 212/2000) e per pura disperazione (essendo ormai alla canna del gas per quanto riguarda le casse comunali). Cartelle che- ancora una volta- mettono <l’un contro l’altro> cittadini e comune e certificano il caos imperante del settore, ove continuano ad agire tutti coloro che tale caos lo hanno determinato, oppure lo hanno consentito per tanti anni. L’art 1, comma 161, della legge 296/2006- ha sottolineato Gianni Pagliaro, portavoce dell’AMBC, ha disposto che gli Enti locali possono notificare gli avvisi di accertamento al contribuente anche a mezzo posta con raccomandata con avviso di ricevimento. Tale avviso deve essere però necessariamente motivato. E gli avvisi del comune di Mondragone non contengono alcuna chiara motivazione. Ma gli avvisi di accertamento, ha continuato Pagliaro, devono essere notificati– così come stabilisce la legge- entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Ed entro gli stessi termini devono essere contrastate o irrogate le sanzioni. E’ pur vero che una giurisprudenza (discutibile) ormai consolidata ha ritenuto di dover ritenere perfezionata la notifica con la consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario o all’ufficio postale, ma vorremmo sapere: perché questi avvisi non sono stati correttamente predisposti nel passato (per cinque lunghi anni)? E perché ci si è ridotti a farli male (privi di motivazione e in non pochi casi anche con destinatari vaghi) e all’ultimo momento utile? Vorremmo qualche parola chiarificatrice da parte del sindaco Pacifico, anche assessore al Bilancio, da parte di qualche Consigliere regionale e da parte di tutti coloro che avevano promesso il cambiamento e che non fanno altro che muoversi nel solco della cattiva amministrazione del passato. Intanto, ha concluso Pagliaro, il nostro Paolo Palmieri attraverso i social ha già messo a disposizione dei cittadini un fac-simile per opporsi a queste ennesime cartelle <pazze e disperate>”.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.