Riportiamo il Comunicato Stampa dell’Avvocato Francesco Lavanga in merito all’uscita dal gruppo PD.
«Signor Presidente, Signori Consiglieri, prendo la parola per dichiarare formalmente che, a decorrere da oggi, esco dal Gruppo consiliare del Partito Democratico ed assumo la posizione di Consigliere Provinciale indipendente, in rappresentanza del Collegio di Mondragone, entrando a far parte, in via provvisoria, del Gruppo Misto. Mi riservo di informare la Presidenza ed il Consiglio di ulteriori eventuali decisioni che possano scaturire dalla evoluzione di quanto ha determinato la mia decisione di oggi.
Essa riscontra gli effetti, non più tollerabili, di comportamenti e prese di posizioni della Segreteria Provinciale del PD, ed in particolare del Segretario Avv. Abbate, che, in alcuni casi agendo, in altri omettendo di agire, ha prodotto una situazione politicamente grave per il futuro del partito nel Comune di Mondragone, contribuendo ad acuire tensioni e conflitti maturati nel tempo, in relazione all’esito di una crisi amministrativa che durava dalla primavera del 2010 e che si è conclusa con la fine di un’Amministrazione nella quale io stesso ero Assessore ai Lavori Pubblici e alla Pubblica Istruzione.
Nei mesi in cui è durata la lunga crisi amministrativa del Comune di Mondragone il Partito Democratico non ha assunto nessuna concreta iniziativa di accertamento di quanto stava accadendo.
La Segreteria di Abbate, invece, sulla scorta di sollecitazioni esterne e diverse da quelle avrebbero potuto competere alla responsabilità della maggioranza, improvvisamente ed inopinatamente ha assunto iniziative che giudico infondate, ingiustificabili ed irrituali, quali:
- Il deferimento, alla Commissione provinciale di Garanzia, di tre -poi due- Consiglieri comunali che, pur tesserati al PD, erano stati eletti in una lista civica e non avevano mai costituito il Gruppo consiliare del PD, per avere sottoscritto un atto di sfiducia nei confronti di un Sindaco non tesserato al PD e notoriamente impegnato ad affermare la sua estraneità allo stesso PD, per giustificare e rivendicare la praticabilità di alleanze trasversali con Consiglieri di centrodestra;
- L’auto-investitura, decisa da Abbate, nella funzione di Commissario del Partito a Mondragone, evitando di sollecitare l’Assemblea degli iscritti a provvedere ad eleggere la propria direzione locale; la stessa Assemblea che ha legittimamente partecipato, solo pochi mesi orsono, ai lavori del Congresso provinciale per la elezione del Segretario provinciale e per la costituzione, con i propri delegati, degli Organi provinciali del Partito;
- L’impegno di Abbate in una accanita opera di denigrazione del comportamento dei Consiglieri che hanno concorso alla sfiducia dell’ex-Sindaco, senza aver provveduto a raccogliere, in alcuna forma e circostanza adeguate, gli elementi necessari per un accertamento approfondito dello sviluppo di una complessa vicenda locale, giudicata frettolosamente e, forse anche in maniera interessata, con valutazioni banali e del tutto inattendibili rispetto alla realtà storica;
- L’invio, per mandato di Abbate, di un membro della Segreteria provinciale (Munno) a presenziare, in sua espressa rappresentanza, ai lavori di un Convegno promosso dall’ex Sindaco di Mondragone in una sede privata con compito di “osservatore”, trasformato in una presa di posizione pubblica sulla crisi di Mondragone pregiudiziale, immotivata e del tutto irresponsabile in relazione anche alla natura della sede in cui è assunta .
- La scelta complessiva di Abbate di burocratizzare una vicenda che avrebbe meritato un approccio più serio, più autenticamente politico, a partire da una valutazione del merito, certamente rigorosa, ma meno che mai pregiudiziale e perfino strumentale, come evidentemente appare e risulta la sua.
- L’esclusione premeditata e tenace di un rapporto di confronto e magari di fiducia con il sottoscritto, se non per altro, almeno per la qualità della funzione istituzionale rivestita.
Il sottoscritto è formalmente impegnato ad assumere la decisione qui rappresentata, di uscita dal Gruppo consiliare del PD e, conseguentemente, di autosospensione dal Partito, dai Delegati dell’Assemblea dei tesserati al PD di Mondragone, che hanno concorso alla elezione di D. Abbate a Segretario provinciale, e dagli eletti di Mondragone nella Direzione provinciale del Partito, con ciò intendendo condividere un giudizio di biasimo della conduzione a dir poco approssimativa che il Segretario ha impresso alla Segreteria provinciale, destinata, per tale motivo, a produrre danni e lacerazioni più che soluzione di problemi.
Con rammarico sono così costretto a lasciare un Gruppo i cui componenti tutti ringrazio per l’aiuto che mi hanno assicurato nell’avvio della mia esperienza di Consigliere provinciale.»
Caserta lì 19.12.2011
Avv. Francesco Lavanga
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