Come volevasi dimostrare, il suono delle campane per la raccolta differenziata del vetro a Mondragone, giunge stonato. Difatti, con la ricollocazione di ben 20 campane per la raccolta passiva del vetro lungo le principali strade del tessuto urbano della città di Mondragone, non si è conseguito “il cambiamento nel passo di marcia per una raccolta differenziata degna di questo nome” auspicato dal recidivo assessore all’Ambiente.
Le famigerate CAMPANE del vetro, dislocate nel pieno centro urbano, hanno riprodotto il solito panorama del bidone contornato da sacchi di plastica.
L’ostinazione dell’assessore di costringere i cittadini a scaricare il vetro nelle campane posizionate lungo le principali strade cittadine, contro la più attuale logica del servizio di “raccolta porta a porta” per tutte le tipologie di rifiuti domestici, rende sempre più sordido il già degradato centro urbano, senza riuscire a risolvere il problema della raccolta differenziata, dopo un triennio dalla sua delega alle politiche ambientali.
In ogni punto del paese, dove sono posizionate le campane adibite alla predetta raccolta, mucchi di buste contenenti bottiglie e vetro di ogni genere e sacchetti di altri rifiuti contornano questi contenitori. Tipologia di raccolta, che i Comuni più avveduti hanno da tempo eliminato dalle strade cittadine e collocato in un apposito sito destinato ad un’efficiente e controllata isola ecologica.
E’ anche vero che molti concittadini sono maleducati, non collaborano e il più delle volte, anche se la campana adibita alla raccolta del vetro è vuota, depositano i sacchetti a terra e se ne vanno. L’esimio assessore farebbe bene a seguire il vecchio suggerimento, già inserito nel precedente articolo di questa redazione dell’8 febbraio u.s. Per una raccolta differenziata degna di questo nome, senza degradare ulteriormente il tessuto urbano, necessita eliminare tutti i cassonetti e le campane ingombranti dislocate nelle principali strade della città per collocarli in una piattaforma ecologica controllata ed attrezzata al recupero del vetro e di altri rifiuti differenziati che non vengano recapitati al servizio porta a porta.
Ma si sa, a lavà a’ cap o ciuccio s’perde o’tiemp l’acqua e o’ sapon e pur a salut!
Il proverbio è riservato alla sintomatica testardaggine dei cittadini ed amministratori colpevoli e inadempienti che non amano abbastanza il proprio paese, incuranti di pianificare in modo migliore il servizio di raccolta domiciliare per raggiungere gli obiettivi posti dalla Direttiva Europea, recepita con il D.Lgs. 152/06, che stabilisce si debba arrivare almeno al 65% di raccolta differenziata entro il 2012. Un altro scenario da valutare con grande attenzione potrebbe essere il progetto “vuoto a rendere”, già attivo in molti Comuni. Si tratta di un sistema che permette di far recepire ai cittadini il valore della plastica, riconoscendo 2 o 3 centesimi per ogni pezzo consegnato.
Anche per quanto riguarda la raccolta dell’umido ci sono alcune novità: vari Comuni hanno acquisito l’adesione da parte dei ristoratori, bar e supermercati per la raccolta diretta dell’umido, convenzionando il servizio specifico con riduzione della tariffa, ottenendo, in tal modo, un minor quantitativo di raccolta rifiuti a livello comunale. E’ auspicabile che i responsabili e gli amministratori intraprendano simili iniziative finalizzate a rendere il servizio di smaltimento dei rifiuti più contenuto e meno costoso, coinvolgendo ed incentivando i cittadini utenti. Invece, con l’approvazione dello schema del bilancio annuale 2011, l’Amministrazione comunale affronta la soluzione dello smaltimento dei rifiuti urbani con l’abituale manovra creativa: aumenterà del 10% la relativa tariffa!
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.