Il Vescovo Napoletano incontra i profughi del Nord Africa, ospiti a Mondragone del Centro Laila e della parrocchia dei Passionisti.
Nell’ambito della visita pastorale che monsignor Antonio Napoletano sta svolgendo in questa settimana delle vocazioni nella comunità parrocchiale di San Giuseppe Artigiano in Mondragone, parrocchia guidata dal 1964 dai padri Passionisti, il Vescovo di Sessa Aurunca, venerdì 20 maggio, alle ore 17.00, incontrerà gli ospiti del Centro Laila e i loro dirigenti per uno scambio di idee, informazioni e progetti.
Il Centro Laila, infatti, ospita dal 10 maggio scorso 91 profughi del Nord Africa, tutti provenienti da Lampedusa.
Molti immigrati hanno sopravvissuto al naufragio in cui persero la vita alcuni profughi. Il Centro Laila opera presso il Convento dei Passionisti di Mondragone, messo a disposizione dei religiosi, figli spirituali di San Paolo della Croce, per scopi sociali ed umanitari dal 2006.
In questa struttura di proprietà dei Passionisti della Provincia religiosa dell’Addolorata, che comprende il Basso Lazio e Campania i religiosi hanno operato ed operano con finalità diverse: convitto per bambini in disagio sociale dal 1962 al 1983; scuola statale per le varie emergenze, quali il terremoto dell’Irpinia e il bradisismo di Pozzuoli, dal 1983 al 2004; Centro di accoglienza per bambini di colore e cittadini extra-comunitari dal 2006 a tutt’oggi, con la diretta gestione della struttura da parte del Centro Laila.
Da parte sua la parrocchia dei Passionisti opera instancabilmente fin dal 1964 su tutta la fascia costiera del litorale domiziano costituendo di fatto, sull’asse Garigliano – Pozzuoli, circa 60 Km di strada Statale, l’unica struttura religiosa e spirituale ubicata sulla Domiziana.

“Per gli immigrati, per quanti sono in transito dal Nord al Sud e viceversa della Regione Campania – afferma padre A. Rungi, religioso della comunità passionista di Mondragone – questa parrocchia e struttura socio -assistenziale è un punto di riferimento spirituale per tutti. In questi giorni, da lunedì scorso, 16 maggio il Vescovo della Diocesi di Sessa Aurunca si trova in visita pastorale per ascoltare e guidare il cammino delle persone che sono impegnate direttamente nella pastorale parrocchiale, ma anche per visitare tutte le altre realtà umane, sociali, culturali del territorio che presenta varie problematiche umane e di accoglienza”.
“Il territorio casertano, in particolare la fascia costiera domiziana – ricorda A. Rungi – è stata il porto di mare per immigrati di colore, che oggi qui trovano un punto di prima accoglienza importante per le loro prospettive di inserimento sociale ed economico in Italia e nell’Europa. Chi vive sul territorio sa quanto bene può fare se si pone in ascolto delle reali esigenze di questi nostri fratelli in difficoltà. Come credenti abbiamo il dovere di accogliere nel nome di Cristo e della sacralità e dignità di ogni persona umana ogni fratello che ci chiede legittimamente un aiuto. Non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle necessità dei più poveri fossero nostri connazionali o gente di colore che arrivano da noi. Per tutti ci deve essere una prospettiva di speranza e di realizzazione personale e familiare”.
I 91 profughi che sono ospiti nel Centro Laila, vivono da una settimana in questa struttura accolti dalla carità e dalla sensibilità di tutti.
Dai fedeli della parrocchia e della comunità passionista, dalla Caritas parrocchiale e foraniale, dai cittadini di Mondragone con lo spirito cristiano ed umanitario che caratterizza la gente del Sud. Un primo significativo incontro di saluto tra il Vescovo Napoletano c’è stato lunedì all’apertura della visita pastorale, iniziata nel giardino dei passionisti, alla quale hanno partecipato tutti i profughi ospiti del Centro Laila ed hanno accolto il pastore della diocesi con canti e balli, con una manifestazione di affetto e stima verso il Vescovo, che ha ricambiato i saluti e l’affetto con parole toccanti e di incoraggiamento, in francese, per i graditi ospiti, molti dei quali di religione cattolica e assidui frequentatori delle celebrazioni liturgiche, specialmente della messa domenicale.
Dei loro problemi e di quanto si attendono dalla chiesa locale, dalla parrocchia dei passionisti, dal paese ospitante parleranno apertamente venerdì nell’incontro previsto alle ore 17.00 nei locali dei Centro Laila. Parteciperanno poi alla santa messa delle ore 18,30 che il Vescovo celebrerà per loro e per tutti i fedeli in varie necessità materiali, morali e spirituali. La visita pastorale si concluderà domenica 22 maggio alle ore 18,30 con una solenne liturgia eucaristica alla quale parteciperanno i profughi del Nord-Africa ospiti del Centro Laila, su disposizione del Ministero degli Interni e delle varie prefetture.
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