La misura è colma. Ed è proprio questo incalcolabile tasso di inciviltà che fa emergere un dato chiaro, che oggi non possiamo più nascondere: bruciare per colpire, bruciare per lanciare un segnale, bruciare tutto e tutti per comunicare con prepotenza che nulla dev’essere cambiato.
Nell’arco della odierna giornata, mentre le nostre mani battono nervose sulla tastiera per comunicare quanto accaduto, bruciano senza sosta i rifiuti raccolti in enormi sacchi in località Triglione.

Ancora una volta – come ho sempre operato in questi due mesi – ho denunciato alle autorità competenti questo vile gesto, in qualità prima di onesto cittadino e poi di assessore alle politiche ambientali di questo Comune; sono rammaricato per l’ignobile gesto che ha visto distruggere ore ed ore di duro lavoro finalizzato a dare un’immagine nuova, pulita di quella zona. Questo assessorato, infatti, sta predisponendo diverse iniziative volte a promuovere la tutela e la salvaguardia del territorio. Tra queste, solo pochi giorni fa, si è concluso il ciclo delle giornate ecologiche mondragonesi, un evento finalizzato alla pulizia del Triglione.
Encomiabile è stata la collaborazione dei concittadini di Mondragone che, attraverso la loro attività di volontariato, hanno preferito la pulizia e la tutela della propria terra a scapito del loro tempo libero e grazie a questi siamo – o meglio – eravamo riusciti con non poche difficoltà a dare un nuovo volto a quella zona da tempo soggetta a sversamenti effettuati in maniera incivile da chi non ha a cuore né la sua terra né la salute dei propri figli.
Con il mio ingresso in giunta, mi è stato dato l’incarico di ridare un nuovo volto alla Città.
Tale incarico fu assunto da me con la consapevolezza che non dovessi creare una nuova Mondragone, ma ripulire quel volto, bonificare quella terra che per troppi anni è stata martoriata. Mondragone non aveva e non ha bisogno di nuove etichette.

Ha bisogno di ritornare alla luce, con lo splendore che la storia le ha riconosciuto. Le mie esperienze personali mi hanno insegnato a non piegarmi mai al volere di altri ed oggi traggo da quell’insegnamento la forza per andare avanti e rispettare la promessa che pochi mesi fa feci dinanzi alla Città.
In questi mesi il lavoro che ho svolto con l’ausilio degli uffici comunali e della giunta non è stato certamente semplice. Abbiamo cercato, tentato di bonificare alcune “prassi” ed alcune “usanze” che erano – ahimé – diventate pane quotidiano. Stiamo cercando di ristabilire quei profili di legalità che per noi equivalgono a dire “civiltà” che alcune volte si erano dimenticati. Mi rendo conto che il tragitto da percorrere è ancora lungo e sicuramente difficile. Spero però che i miei concittadini, coloro i quali hanno ancora a cuore questa terra, accettino di diventare le sentinelle di legalità. È finito il tempo dell’uomo solo al comando. E solo grazie alla collaborazione di tutti che potremo un giorno donare ai nostri figli una Città migliore.
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