6 Dicembre 2023

Mondragone, l’assessore Nazzaro ricorda il 9 settembre del 1943

Mondragone 1943, Seconda Guerra Mondiale.

“Centro strategicamente importante, all’indomani dell’armistizio, subì, da parte dell’aviazione tedesca, un violento bombardamento notturno che provocò la morte di sedici persone e la quasi totale distruzione dell’abitato e del patrimonio industriale ed agrario”.

È questa una parte della motivazione per la quale il 25 aprile 2006 l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi conferì alla Città di Mondragone la Medaglia d’Oro al Merito Civile.

“Il 9 settembre 1943, verso le ore 3.00, senza averne ricevuto motivo da questa pacifica popolazione – così come si legge nel Memoriale del parroco Macera – i tedeschi privarono il paese della corrente elettrica e, alle ore 03.15, alcuni loro apparecchi sorvolarono sull’abitato a bassissima quota lanciando una decina di bombe in Via Napoli e nel Rione San Nicola, provocando la morte di 16 persone, mentre altre otto furono gravemente ferite”.

Queste drammatiche parole registravano quel drammatico evento del 1943, che inferse una profonda ferita alla comunità di Mondragone.

«Il 9 settembre è per la Città di Mondragone una data drammatica – commenta il Sindaco Giovanni Schiappa. La Seconda Guerra Mondiale ha inflitto ferite profonde alla nostra comunità, diventando subito dopo l’armistizio, come altre città del casertano, teatro di bombardamenti e di rappresaglie, che non avevano alcuna valenza militare ma erano il segno del cieco odio e del furore che in quei giorni insanguinarono l’Italia intera.»

«La Medaglia d’Oro al Merito Civile è il segno tangibile di una indicibile sofferenza che la Città di Mondragone patì durante l’ultimo conflitto mondiale – afferma l’Assessore alla Cultura Francesco Nazzaro. Il 9 settembre cadeva, nei pressi di quello che è oggi il Museo Civico Archeologico, il colonnello Michele Ferraiolo, originario di Acerra, Medaglia d’oro al Valore militare alla memoria. Il colonnello scelse la via dell’onore sacrificando la propria vita pur di non cedere all’aggressione nazista. Di queste vicende dobbiamo serbare tutti memoria, affinché la storia locale diventi intima costituzione del nostro essere cittadini mondragonesi.»

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