“Prendendo a riferimento sempre il consuntivo 2014, ha esordito il portavoce di <Mondragone. Bene Comune>, Gianni Pagliaro, cerchiamo di capire quanti soldi sono costretti a tirare dalle proprie tasche i cittadini mondragonesi e, come abbiamo fatto qualche giorno addietro per le spese, cerchiamo anche di fare qualche comparazione.
Le imposte per case e fabbricati hanno portato nel 2014 nelle casse del comune di Mondragone 5.872.952 euro, mentre in quelle del comune di Sessa Aurunca 4.116.081. Ma mentre i Sessani hanno sganciato 184, 88 euro pro capite, i Mondragonesi la bellezza di euro 208,91 pro capite.
Anche per l’addizionale Irpef, ha continuato Pagliaro, risulta marcata la differenza tra le due città: a Sessa Aurunca si è registrata un’entrata di euro 655.440, rappresentante 29.44 euro pro capite, mentre a Mondragone un’entrata di 1.043.653 euro, equivalente ad euro 37, 12 pro capite.
E’ sui rifiuti, tuttavia, che si arriva- a nostro avviso- al paradosso: i Sessani nel 2014 hanno pagato 88, 23 euro pro capite, mentre i Mondragonesi ben 143,70 euro pro capite. Una enormità, soprattutto se si considera la scarsissima qualità del servizio erogato e la condizione di perenne città sporca nella quale versa Mondragone.
Anche se ci spostiamo in un altro comune limitrofo, per esempio a Falciano del Massico, la situazione non cambia: in questo comune si arriva a 91,18 euro pro capite, un costo un po’ più alto dei quello di Sessa Aurunca ma molto più contenuto dei 143,70 euro pro capite di Mondragone.
Va fatto notare, sottolinea Gianni Pagliaro, che il costo del servizio relativo ai rifiuti ha avuto a Mondragone una vera e propria impennata: si è passati dai 102 euro pro capite del 2013 ai 144 del 2014.
Si tratta di un vero e proprio salasso per le tasche dei cittadini e a tale ingente danno si affianca la insopportabile ed umiliante beffa di vivere costantemente in una città sporca, tra cumuli di rifiuti sparsi in ogni angolo del territorio.
Sono troppi anni- ha concluso Pagliaro – che questo settore munge i cittadini tra criminalità varie, scandali, ruberie, clientele, malapolitica e malaffare. E’ arrivato, a nostro avviso, il tempo di cambiare radicalmente”.
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