Mondragone. Traffico e città, un binomio che da sempre crea problemi.
A pagarne le conseguenze sono comunque sempre i cittadini che trovano enormi difficoltà nel districarsi soprattutto quanto vi sono persone a cui manca il rispetto delle regole. Va ricordato che l’Associazione Insieme per la Cultura attraverso il suo esperto ha presentato un PUT (Piano Urbano del Traffico) all’Amministrazione nel luglio 2015 senza avere ad oggi risposta.
Ovviamente si è rimasti delusi perché si pensava vi fosse un rapporto di pura collaborazione tra cittadini e Amministrazione. La rete stradale in questa città, analizzata bene, non risponde ad uno standard di sicurezza adeguato.
Questi i benefici che potranno portare: maggior sicurezza, riduzione dell’incidentalità, maggiore capacità di smaltire il traffico con snellimento nella circolazione; minor inquinamento acustico e atmosferico, costruire rotatorie per avere più possibilità di inversione del senso di marcia, minori costi gestionali e di sorveglianza, il contenimento dei consumi energetici, il rispetto dei valori ambientali.
Infatti si possono abolire i semafori che in estate sono quelli che influiscono soprattutto sull’ambiente per il traffico che si crea sulla domiziana e nel tratto di lungomare. Molte sono le persone che si lamentano per il traffico durante il periodo estivo soprattutto sul lungomare.
Infatti basta chiedersi, come fa il 118 se deve intervenire per un pronto soccorso sul lungomare quando c’è un traffico che ostruisce il passaggio? Come fa a portarsi sul luogo se non c’è spazio per arrivare sul posto il più velocemente. Spesso deve utilizzare la pista ciclabile salendo sul marciapiede.
Perché, invece, non si utilizza lo spazio adiacente il lungomare dove ora sostano le macchine e non si lascia lo spazio occupato come corsia di emergenza? Se malauguratamente il 118 non può raggiungere la persona che si è sentita male su qualche lido e viene a mancare i parenti di questa persona potrebbero denunciare l’Amministrazione e il suo comandante per non aver provveduto alla messa in opera di un piano degno di una città che si rispetti.
Va ricordato che il PUT deve concorrere alla riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico cui il traffico veicolare concorre in modo rilevante, specialmente ove sussistono situazioni di congestionamento tali da rendere la marcia dei veicoli lenta e discontinua. Tale riduzione viene perseguita, nei limiti del PUT, in generale attraverso la fluidificazione del traffico ed interventi di orientamento e controllo della domanda di mobilità e, qualora necessario, attraverso la limitazione della circolazione stradale.
Autore: Alfonso Attanasio
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