“Il disastro ambientale in Campania, con i vari tipi di inquinamento, ultimo dei quali quello dei Regi Lagni è un crimine contro l’umanità di questa terra felix, che grida vendetta davanti a Dio”. E’ quanto scrive il teologo morale campano, padre Antonio Rungi, in una Nota Personale a margine delle notizie di cronaca di questi giorni.
“Come è possibile mettere in essere un sistema di progressivo degrado del proprio ambiente vitale, ben sapendo che su questo territorio ci vivono le stesse persone che in molti casi inquinano in vario modo?”, si domanda il teologo.
“Come è possibile non pensare ai risvolti drammatici sulla salute, sull’economia della Campania quando si compiono atti così offensivi nei confronti del Creato e della Natura? Qui vivono bambini, anziani, giovani, persone che hanno bisogno di aria pulita, di cibo genuino, di mare limpido in modo da poter usufruire del necessario tempo di rigenerazione fisica e psichica. Invece solo inquinamento della terra, dell’aria, dei fiumi, del mare e dei Regi Lagni, sorti per essere una garanzia ambientale per i territorio di Caserta e Napoli.
Questo nuovo disastro ambientale, dopo quello dell’immondizia, dopo i tanti siti inquinanti e inquinati presenti in Campani prostrano profondamente queste popolazioni impossibilitate a reagire ad una situazione di degrado ambientale che non vede prospettiva di soluzione nell’immediato.
Chiediamo alle autorità competenti a livello locale, regionale e nazionale che prendano seriamente a cuore il riscatto ambientale della Campania per troppo tempo lasciata nell’incuria, forse anche abbandonata ad un sistema di rifiuti e smaltimento di ogni genere senza rispetto delle fondamentali regole della protezione della salute e del benessere dei cittadini.
Più si inquina e più si perde in credibilità ed in economia. Più si inquina e più Dio Creatore non può essere contento di noi. La coscienza etica ed ecologica dei campani chiede un supplemento di impegno di tutte le autorità preposte al settore della difesa dell’ambiente perché venga ridata dignità a questa terra, una volta felice per il clima e per la produzione di ogni bene, ed ora infelice per la mancanza dei livelli minimi di vivibilità. Dio ci salvi dalla distruzione totale di questa Regione”.
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