Una volta c’erano gli stradini, i giardinieri, gli spazzini,dipendenti comunali che quotidianamente provvedevano, seppur con qualche limite, alla manutenzione ordinaria, al decoro e alla pulizia della città.
Da qualche anno – sottolinea Gianni Pagliaro di Mondragone Bene Comune (MBC) -, da quando cioè questi servizi sono diventati ‘industriali’ e affidati al mercato e, quindi, oggetto di affari, malaffari e clientele, sono diventati solo un problema e macchine mangiasoldi pubblici. Alcuni servizi sono poi del tutto scomparsi dall’agenda di governo della città. Quindi, inutile meravigliarsi e lamentarsi se Mondragone va letteralmente sott’acqua ad ogni temporale, invernale o estivo che sia. Colpisce però la reazione scomposta che si ha in tali circostanze nel cercare di difendere l’indifendibile.
Il consigliere regionale Zannini, che riveste un ruolo istituzionale e che sta cercando di far uscire Mondragone ed il comprensorio dall’angolo nel quale versavano, ha semplicemente espresso una legittima opinione su unasituazione-l’allagamento di piazza Mario Liberarto Conte e la fuoriuscita di liquami in piena estate- oggettivamente intollerabile. Reagire chiamando in causa il passato equivale a non volersi assumere le proprie attuali responsabilità di governo, ma è soprattutto un clamoroso autogol: se c’è un politico attivo longevo questo è il Sindaco di Mondragone in pista già da ben dodici anni, come assessore,consigliere comunale e provinciale e come sindaco. E ciò solo considerando il passato prossimo e non certamente quello remoto.
Mondragone ha bisogno di un Piano di Manutenzione, soprattutto ordinaria; ha bisogno di interventi quotidiani sulle reti, sul verde pubblico, per lo spazzamento delle strade, per la pulizia delle caditoie, per la sistemazione delle fognature, per il decoro urbano ecc. Oltre, ovviamente, agli interventi strutturali e alla manutenzione straordinaria. Ma per fare tutto ciò, oltre ad un piano tecnico ed organizzativo serve programmazione e volontà politica, serve personale e servono risorse. Purtroppo con un bilancio comunale dissestato, come si affanna a denunciare inascoltato Piazza, e un comune in default, che rischia in autunno di non poter pagare gli stipendi ai dipendenti, la manutenzione non può che restare un miraggio. E la città, conclude amaramente Pagliaro, ritornerà sott’acqua ai prossimi temporali.
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