Per installare l’ascensore presso il palazzo Tarcagnota, che consenta l’abbattimento della barriera architettonica di un solo piano di scale, la Giunta comunale di Mondragone, dovrebbe approvare (n.152 del 24/10/18), un progetto di spesa a corpo di oltre 46 mila euro.
Una spesa super per un impianto con due fermate (terra e primo piano), impegnata col provvedimento di Giunta che approva l’importo complessivo a corpo; il tutto senza aver modo di conoscere se si tratti di un ascensore tradizionale che richiede interventi murari e una fossa in basso di oltre un metro. Oppure sia un idoneo e moderno elevatore esterno, a propulsione elettrica, senza questo fastidioso intervento murario e meno costoso per installazione e per manutenzione.
Infatti, nella fattispecie, l’elevatore, simile a un mini-ascensore, sarebbe più indicato per un sollecito affidamento diretto mediante ampia indagine di mercato tra ditte specializzate nelle soluzioni e installazioni di moderni e garantiti impianti esterni all’edificio, nonché per una ridotta gestione di manutenzione ed un congruo minor costo dell’impianto che non supera l’importo complessiva di 20/25 mila euro, compreso IVA al 4% e spese d’installazione.
A prescindere dalla mancata informazione sul contenuto del computo metrico predisposto dall’Ufficio Tecnico, inclusivo della complessiva spesa di oltre € 46/mila, per ogni tipo di attività d’investimento (lavori, forniture e servizi) si reputa sempre opportuno di procedere a indagini tecniche, approfondite ed oculate, che comportino l’intervento più idoneo ed economie di spese e del deficit di bilancio.
Una domanda, è d’obbligo: “Nel progetto POR/PIT per il Centro Servizi Turistici, per il quale il Comune ha ricevuto in maniera vincolante i soldi per la ristrutturazione del Palazzo Tarcagnota era previsto tale ascensore”?
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