Riportiamo un comunicato stampa del consigliere comunale Giuseppe Piazza.
“Carissimi amici, vi ringrazio per la vostra nutrita e qualificata presenza. L’incontro di stasera vuole essere semplicemente un modo per avere un contatto diretto con tutti voi, ma è anche il momento in cui possiamo riflettere su quanto accade nella nostra città. Lo scambio di augurio è sempre un momento che trasmette ottimismo, anche se per quello che succede intorno a noi, in Italia e nel mondo, c’è poco da stare allegri.
Quotidianamente siamo inondati di notizie del tutto negative dal web, dalle tv e dalla carta stampata. Non ci facciamo davvero mancare nulla: dal terrorismo islamista agli scandali finanziari, dagli arresti per mafia alla crisi economica, la quale è la più dura dal 1929. Sono fenomeni che a volte appaiono lontani ma i cui effetti arrivano comunque fino a noi. È un dato che non dobbiamo mai dimenticare.
Sentiamo sempre più dire che a “Mondragone non c’è più lavoro” oppure che a “Mondragone non si fa mai niente”.
Vi assicuro che è lo stesso che ovunque ogni cittadino pensa e dice della propria città. Mi è capitato di recente ascoltare da un vecchio notaio di Formia una lamentela sullo stato di abbandono del lungomare di quella città che per noi, invece, è un modello da imitare. Dico questo perché non dobbiamo mai dimenticare che noi non siamo un’isola. Se c’è la crisi in Italia, produce effetti anche da noi. Io potrei cavarmele semplicemente dicendo – ed in parte lo dirò – che l’attuale Giunta fa acqua da tutte le parti.
Ma io sono stato assessore della giunta Conte, proprio come il sindaco Schiappa del resto, anche perché a quell’epoca l’assessore lo andava a fare chi le elezioni le vinceva e non come adesso che ci va chi le perde – e di conseguenza so cosa significa amministrare in tempo di vacche magre. So bene le difficoltà che si vivono a gestire un bilancio comunale sempre più povero. Ogni anno vi sono sempre meno trasferimenti erariali e garantire i servizi diventa sempre più difficile.
Però quello che manca oggi nella nostra città è la gestione strategica del territorio, manca una linea politica di indirizzo che dia la barra verso dove procedere. La Giunta ribaltonista ha adottato un metodo semplice quanto spietato: quello che Roma taglia me lo faccio dare dai mondragonesi sotto forma di tasse. Insomma manca quel ruolo che è proprio della politica: Capire in anticipo le tendenze sociali per poterle poi indirizzare e governare.
Ne volete un esempio? Ci troviamo nel cuore di Mondragone, nel Giglio, cioè a metà strada tra Piazza Umberto e sant’Angelo. Ma non sembra più un centro storico, bensì un deserto. Fino a poco tempo fa Corso Umberto era la strada dello shopping cittadino, oggi hanno chiuso tutti, eccetto qualche coraggiosa attività. Mi verrebbe quasi da dire che la strada accanto a noi più che Corso Umberto andrebbe chiamata Via delle Botteghe Oscure. Abbiamo a pochi passi da qui il Palazzo Tarcagnota, ormai ristrutturato secondo il progetto approvato e grazie ai fondi reperiti dall’Amministrazione Conte, più avanti c’è il Palazzo Ducale, restaurato grazie alla tenacia dell’on. Landolfi e dei milioni di euro che a più riprese è riuscito a far arrivare dal governo.
Abbiamo il Santuario della Madonna Incaldana patrona della nostra città, MA Non sappiamo, però, che cosa abbia in mente la giunta per il centro storico. Ci sono strade come Via Campanile, Via del Santuario, Via Vittorio Emanuele e Via Elena che hanno ormai perso la loro identità; sono state abbandonate dalla popolazione e sempre più spesso sono abitate solo da extra comunitari per lo più irregolari.
Qualche tempo fa proposi al sindaco Schiappa di rivitalizzare il centro storico attraverso un progetto organico il quale prevedeva lo svolgimento di domenica di un mercatino dell’antiquariato che snodandosi per Corso Umberto conduceva idealmente al mercato domenicale, creando così una sinergia tra due attività economiche diverse ma compatibili tra loro ed incentivando – contemporaneamente – l’apertura di nuove attività commerciali per le strade del centro storico. E proprio al fine di incentivare il ritorno delle attività commerciali in centro, nel progetto si prevedeva l’esenzione della tassa sui rifiuti per tre anni e la riduzione dell’IMU per permettere la diminuzione degli affitti.
Il tutto era autofinanziato e senza alcuna spesa che gravava sul bilancio comunale. Iniziative del genere sono state già adottate da molte altre città italiane. Ha destato clamore, ad esempio, il grande successo che ha ottenuto la città di Alessandria con questo tipo di attività e di incentivi. Ne ha parlato diffusamente il Corriere della Sera in cronaca nazionale. Ma purtroppo Schiappa ha preferito realizzare un semi clandestino mercato del baratto nell’area di Via Fiumari, dove non vi sono attività commerciali, e che il 90% dei mondragonesi neppure sa che esiste.
L’amministrazione ribaltonista ha invece puntato tutto sui patrocini, cioè soldi pubblici elargiti a pioggia per accontentare qualche amico, qualche associazione, piuttosto che incentivare progetti o soluzioni organiche. Noi dell’opposizione siamo stati molto critici verso le continue concessioni di patrocini dell’Amministrazione comunale, non perché vi siamo contrari per principio, ma semplicemente perché non c’è stato alcun ritorno per la città.
Ma poiché criticare è sempre facile, non mi voglio sottrarre stasera all’onere di qualche proposta. Ecco, di sicuro si potrebbe dare qualche patrocinio in meno e finanziare, magari, una borsa di studio per giovani architetti per un progetto di recupero e valorizzazione del centro storico. Un studio di fattibilità che desse delle nuove idee per recuperare la nostra memoria storica ma contemporaneamente che contenesse delle proposte innovative per il rilancio economico dei luoghi. È una piccola proposta. Ma è utile a far capire che i soldi pubblici possono essere spesi in maniera più virtuosa e strategica. Mentre per risollevare l’economia del territorio, a mio avviso, basterebbero 5 IDEE FORZA per dare fiato, nel giro di un paio d’anni, al nostro tessuto economico.
- Prima idea-forza: nuovo Piano Urbanistico Comunale (ex PRG): l’Amministrazione non ha fatto nulla e rischia il commissariamento
- Seconda idea-forza: Redigere i piani esecutivi della Zona Artigianale e della Zona Industriale;
- Terza idea-forza: Piano Spiaggia per dare certezza ai titolari degli stabilimenti balneari e incentivare nuovi investimenti nel settore;
- Quarta idea-forza: Ripensare la tassazione dei tributi comunali, colpendo l’evasione e abbassandole per chi le paga.
- Quinta idea-forza: Realizzazione del nuovo depuratore comunale.
A tal proposito si è tanto parlato negli ultimi tempi del grande progetto della Bandiera Blu, con la presenza in città anche del Presidente della Regione Stefano Caldoro nel mese di Febbraio scorso per illustrarne i programmi. Programmi – naturalmente – condivisibili, ma se non si realizza il nuovo depuratore comunale, tutto quanto si basa sul progetto della Bandiera Blu e cioè il completamento delle fognature cittadine non avrà senso perché le fognature a realizzare non avranno dove essere depurate. Rischia di essere solo l’ennesimo spreco di denaro pubblico.
I soldi ci sono già: e sono i € 21.000.000,00 che l’On. Landolfi fece stanziare dal Governo nazionale e che ora sono fermi in Regione Campania, ma non ne conosciamo i motivi. Rivolgo – pertanto – un appello pubblico al sindaco Schiappa e all’assessore regionale Daniela Nugnes affinché vengano rapidamente a capo di questa vicenda. Perdere queste risorse sarebbe un atto di tradimento verso la città. Non si può parlare seriamente di turismo a Mondragone se non risolviamo radicalmente il problema della depurazione delle acque.
Si diceva prima della mancanza di visione strategica del territorio da parte dell’Amministrazione comunale, ebbene un altro esempio di ciò è stato lo scandaloso tentativo messo in atto per SVENDERE il patrimonio pubblico posto all’interno della Villa Comunale. Si è tentato di vendere dei beni comunali a delle cifre irrisorie che non avrebbero arrecato alcun beneficio alle casse comunali.
Pensate che hanno valutato il prezzo di vendita delle attività che si trovano nei giardini pubblici ad appena il doppio del prezzo di affitto, quando la stessa Agenzia delle Entrate prevede che debba essere almeno dieci volte tanto! E’ come se io fossi proprietario di questa sala e decidessi di venderla all’occupatore di fatto (abusivo) e non solo non gli chiederei l’affitto arretrato degli ultimi cinque anni, ma – addirittura – gli direi: “Guarda che se te la affitti mi dai € 10.000,00/l’anno, se invece la vuoi comprare me ne dai SOLO € 20.000,00.” ASSURDO!! Chi di noi pagherebbe l’affitto annuale se questi fosse la metà del prezzo di vendita? NESSUNO! Ognuno troverebbe molto più conveniente acquistare invece che fittare.
Ebbene questo hanno fatto Cennami e Schiappa. A tutto ciò dobbiamo aggiungere che tra gli acquirenti di uno di questi beni c’è uno stretto familiare del sindaco, il quale dovendosi astenere obbligatoriamente quando si è votata la Delibera in Consiglio comunale non ha dichiarato la sua incompatibilità e la delibera è passata senza che ci fosse il numero legale per l’approvazione. Un atto di arroganza che non si era mai verificato prima nella storia del Consiglio comunale e che ha portato noi Consiglieri comunali di opposizione a presentare ricorso al TAR.
Ed è proprio di ieri la notizia che il Tribunale Amministrativo ha accolto la nostra richiesta di verificare l’incompatibilità del sindaco ad essere presente in aula. A nulla erano valsi i nostri ammonimenti nei mesi scorsi al sindaco per la revoca della delibera in autotutela: non c’è stato nulla da fare. Per fortuna c’è chi ha il coraggio di opporsi a questi metodi autoritari che poi, come abbiamo visto, non portano da nessuna parte. Un altro esempio di gestione del patrimonio pubblico, per così dire, ALLEGRO è la vendita di un terreno in riva all’Agnena, oggetto di un bando di gara per l’affitto di 5 anni.
Dopo qualche mese dall’aggiudicazione dell’affitto al prezzo di € 10.000,00/l’anno, l’affittuario ha chiesto all’Amministrazione di volerlo acquistare senza alcuna asta pubblica e non al prezzo di mercato ma offrendo solo la parte residua dell’affitto e cioè € 40.000,00. Ritornando all’esempio di prima: E’ come se io fossi proprietario di questa sala e stabilissi di fittarla per € 10.000,00/l’anno per cinque anni. Trovo l’affittuario che mi riconosce – in cinque anni – € 50.000,00 ed io, alla fine del contratto, rimango comunque proprietario della sala.
Dopo pochi mesi l’affittuario mi fa la proposta di acquistarlo non ad un prezzo in proporzione al fitto annuale, ma ad una somma corrispondente ai 4 anni residui di fitto. ASSURDO ANCHE QUESTO! Chi di noi venderebbe un bene per la stessa somma che percepirebbe in 5 anni di fitto? NESSUNO! E invece Cennami e Schiappa hanno fatto anche questo! Da ciò si ricavano due conclusioni:
- o siamo governati da un gruppo di incompetenti che non sanno quello che fanno;
- oppure c’è del clientelismo talmente estremo che rischia di mettere a repentaglio le casse comunali!
Nell’uno o nell’altro caso vi è la dimostrazione evidente che la maggioranza è chiaramente inadatta a guidare la città. Assistiamo ad una gestione quotidiana del Comune di Mondragone del tutto provvisoria e raffazzonata, con Delibere di Giunta che rincorrono richieste protocollate il giorno prima o addirittura il giorno stesso.
Insomma la maggioranza Cennami/Schiappa vive alla giornata. Si pensa ad accontentare solo chi rientra nel proprio ristretto giro di clientelismo. Il Comune di Mondragone sembra quasi che sia gestito come se fosse composto da un solo nucleo familiare e non da una comunità di circa 30.000 abitanti. Tra l’altro questo atteggiamento clientelare ha contribuito ad aumentare a dismisura l’esposizione del Comune di Mondragone nei confronti della Banca della Campania con un’anticipazione di cassa che viaggia sempre sul filo dei € 5.000.00,00 e che ha comportato il pagamento, quest’anno, di € 120.000,00 di interessi, cioè € 10.000,00 al mese. Basti ricordare che con l’Amministrazione Conte, in cui Schiappa era assessore, l’anticipazione di cassa ammontava a circa € 1.800.000,00. Oggi con la gestione Cennami/Schiappa è quasi triplicata.
E’ un’Amministrazione talmente inadatta a guidare la città che le uniche cose di concreto che si sono realizzate nel corso del 2014 sono dovute esclusivamente ad iniziative delle opposizioni
1. E’ Grazie al nostro impegno del gennaio 2014, con incontri pubblici e iniziative in Consiglio comunale, se è stata poi abbassata e di molto la tassa sui rifiuti per i commercianti, arrivata a costare addirittura più dell’affitto annuo dei locali;
2. E’ Grazie alle nostre iniziative se la Giunta Municipale è stata costretta ad abbassare i valori dei terreni non ancora lottizzati e su cui va pagata l’IMU, come i Comparti edificatori, la zona Artigianale o la zona Industriale;
3. E’ Grazie a noi se si è tenuto un Consiglio comunale Straordinario su Pescopagano che trattasse dei fatti delittuosi accaduti nel mese di luglio scorso.
Insomma siamo arrivati al paradosso che è la minoranza a doversi far carico dei problemi della città! E allora se non c’è una vera maggioranza che amministra degnamente la nostra città, dobbiamo porci – fin d’ora – il problema di pensare ad un’alternativa seria, concreta e solida che possa farsi carico delle responsabilità di gestire il nostro difficile territorio. Per fare ciò ritengo che sia necessario coinvolgere tutte le forze sane della nostra società, tutte quelle persone di buona volontà che hanno a cuore le sorti della città. Il momento è particolarmente difficile che – ritengo – nessuno possa sottrarsi dall’assumere un tale impegno.
Una proposta in tal senso fu lanciata nel gennaio del 2012 dall’On. Mario Landolfi all’indomani della fine del Commissariamento della città; poi per molteplici problemi non fu possibile attuarla con la candidatura Schiappa. Oggi, anche sulla base del disastro finanziario che stanno consumando Cennami e Schiappa, si rende indispensabile – più che mai – percorrere questa strada. Strada, naturalmente, che potrà avvenire solo ed esclusivamente dietro un mandato elettorale e non certamente tradendo la volontà popolare! Il lavoro che stiamo svolgendo insieme come opposizione è già un’ottima partenza.
Il nostro stare insieme non è dettato da appartenenze politiche che ne condizionano le scelte, bensì dalle esigenze della città che non trovano interlocutori nella maggioranza. Io credo che per risollevare le sorti della città non sarà necessario allestire un programma faraonico di centinaia di pagine per poi non concludere nulla, basterà indicare pochi ma importanti punti con l’impegno di tutti i protagonisti a portarli a termine nel più breve tempo possibile. Tutto questo sarà possibile solo con un grande sforzo comune e uno spirito di collaborazione tra tutti coloro i quali vorranno seriamente impegnarsi avendo un unico obiettivo:
RINUNCIARE AGLI INTERESSI DI PARTE PER IL VANTAGGIO COLLETTIVO DELLA CITTÀ!”
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