Squilli di trombe, entusiasmi alle stelle e soddisfazione a piene mani per i tanti accorsi all’adunata di sabato, organizzata per comunicare il lauto esborso regionale per risanare la Cantarella.
Si è scomodata perfino la penna malvenuta, lo storico corrispondente di mattino dei comandanti del momento, che all’evento ha dedicato ampio spazio (per fortuna di un giornale letto sempre meno).
Tutti (addirittura anche noi dell’AMBC) sono ovviamente più che contenti del fatto che finalmente questo disastro ambientale possa essere superato e questo sfregio al territorio possa essere sanato.
Si tratterà ora di sperare che i lavori di totale risanamento e ripristino rispettino tempi, modalità e costi.
Qualche preoccupazione inizia ad avanzare, viste le tante, almeno tre, variazioni dei costi che gli impareggiabili uffici comunali hanno dovuto fare per arrivare alla loro definizione attuale.
Durante l’entusiasta conferenza stampa, mentre tra i convenuti scorreva latte e miele, si è trovato il tempo di riferirsi addirittura ai debiti fuori bilancio accumulati – hanno detto- da altre amministrazioni, ma non si è detta una sola parola sulla genesi e sulle responsabilità connesse con il <disastro Cantarella>. Come se fosse stato una calamità naturale, un terremoto o un evento soprannaturale.
Come se non vi fossero responsabilità precise da parte dell’ex sindaco Ugo Alfredo Conte, della maggioranza politica del tempo che lo sosteneva, degli uffici che gestirono la pratica e, più in generale, di tutti coloro che ballarono intorno al CE4 e all’ECO 4.
Si, perché questi oltre 3 milioni di euro di soldi pubblici (soldi pubblici, di tutti), che serviranno per la bonifica sono la conseguenza delle commistioni tra quell’Amministrazione comunale e chi comandava quell’ex Consorzio e quell’ex Spa.
Quell’amministrazione comunale vicina al Consorzio e alla Spa si sostituì a questi ultimi due, che avevano l’obbligo di risolvere il problema ed erano pagati dai mondragonesi per questo, si accollò responsabilità e costi non dovuti (abbiamo dovuto acquisire, pagandoli, anche i terreni) e, soprattutto, scaricò sulla città una <bomba ecologica>.
E chi sa che chi sta cercando di porre fine a questi carrozzoni non verrà un giorno a chiedere al comune addirittura di saldare vecchi debiti. Covim docet! Forse domani tutto sarà bonificato. Forse. Ma chi pagherà? Chi risponderà di questo disastro e dei costi (economici e ambientali) che la collettività è stata costretta ad accollarsi?
Va bene il giubilo per una soluzione che si inizia a vedere all’orizzonte, ma raccontiamo fino in fondo tutto ciò che è accaduto. Non illuminiamo sempre e soltanto un’unica faccia della luna!
Scriveva Hannah Arendt: “Come fai ad avere un’opinione se non sei informato?”
fonte: mondragone.benecomune@gmail.com
portavoce: gianni pagliaro
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