A proposito dell’arroganza di un giornaletto online di provincia
C’è un pio devoto pennivendolo che dall’alto del pulpito di un giornale online di provincia si lancia quasi quotidianamente in patetici predicozzi, scaraventando a piene mani verso i poveri mondragonesi strali, invettive di ogni tipo e scomuniche.
Seppur in possesso di un claudicante italiano, passa -come un consumato tuttologo- dalla cronaca nera (nella quale sembra particolarmente a suo agio) al più becero pettegolezzo politico (nel cui fango si rotola con particolare goduria). I suoi articoli, indegni di un temino da scuola elementare, sembrano scritti con l’inchiostro simpatico: non lasciano alcuna traccia.
Questa triste e non sempre comprensibile penna arrabbiata arriva a sfiorare il ridicolo quando si azzarda a fare il commentatore politico e quando, da aspirante pretuzzo di campagna, vuole impartire lezioni a destra e a manca. Si sa che l’ignoranza fa coppia fissa con l’arroganza, ma quando – come non caso del nostro -si ha la pretesa di essere l’unica fonte di informazione dalla quale abbeverarsi, siamo davanti ad una coppia indissolubile, destinata alle nozze di diamante!
Questa aspirante tunica di carta straccia non è nuovo alla censura, soprattutto quando le notizie hanno a che fare con qualche suo Monsignore. Per questo esaltato del web preghiamo così: Signore, perdonalo, perché sa quel che fa.
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