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Sullo scottante tema dell’immigrazione occorrerebbe una seduta ad hoc del Consiglio Comunale per discutere di tutti gli aspetti che lo caratterizzano e decidere delle iniziative da intraprendere. Il sindaco Schiappa non ha tutti i torti quando punta il dito contro quei nostri concittadini che concedono in fitto ad immigrati immobili di loro proprietà senza preoccuparsi di null’altro che non sia il canone mensile. |
Ma se si limita a ripeterlo come un disco rotto, la città – viale Margherita soprattutto – rischia davvero di trasformarsi in una periferia bulgara e a quel punto al nostro primo cittadino non resterebbe altro che cambiare cittadinanza e ribattezzarsi Ivan Schiappov. Ironia a parte, piuttosto che rifugiarsi nei soliti effetti-annuncio, l’Amministrazione comunale trovi il coraggio di far seguire i fatti alle parole: disponga controlli a tappeto, individui i proprietari trasgressori e li punisca con adeguate sanzioni. Oltre a questo però, predisponga un serio pacchetto di norme per il rilancio dell’economia cittadina, partendo proprio dall’approvazione di piani urbanistici – P.U.C., Zona Artigianale, Piano Spiaggia (a proposito, che fine ha fatto?) – per attivare le direttrici di uno sviluppo coerente ed ordinato del territorio. Purtroppo per Mondragone, Ivan Schiappov non farà nulla di tutto questo, visto che sui temi dell’immigrazione è ormai prigioniero del buonismo parolaio dei suoi nuovi compagni di ribaltone.
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