Venerdì 12 ottobre, nella nostra Città si terrà un convegno sulla questione ambientale. Oggetto della discussione è in primis la cava montana denominata Cantarella. Durante il dibattito, organizzato e condotto dal Partito Democratico – Sezione di Mondragone, si solleveranno anche questioni relative ai diversi luoghi colpiti da una contaminazione ambientale che poco giova al territorio.
Sulla questione della “Cantarella”, pertanto, vi è un dato mortificante.
Dopo otto anni, la cava manca di una bonifica. Al di là delle preoccupazioni dei cittadini, dalla memoria scritta che conservo di questo paese, non risulta un aspro dibattito in merito alla Cantarella in Consiglio Comunale. Perché? Nel 2004, con l’emergenza che dilagava, individuare quel sito era l’unica manovra risolutiva. E questa idea fu anche “tacitamente” sostenuta dall’opposizione a quel tempo. Sarebbe interessante, oggi, chiedere al Dott. Ugo Conte cosa è stato sbagliato in questa manovra improvvisa. Cosa non si è prevenuto? Cosa è andato storto? Cosa – rivolgendomi all’opposizione di allora – si poteva fare in alternativa? Perché, solo oggi, il Partito Democratico, che ha governato per tre anni la Città, interviene sulla questione?
Intanto tutti corrono al riparo, mostrano le proprie preoccupazioni. Ma quando il momento e l’istituzione che rappresentavate, cari politici o ritenuti tali, vi hanno chiamato ad agire, cosa avete fatto? I camion scaricano oggi, hanno scaricato ieri. Hanno scaricato anche nel 2004. E passavano sotto i vostri occhi. E voi? A questa domanda, una risposta soggetta ad una delicata interpretazione è data dal Sign. Mario Fusco, assessore alle politiche ambientali nel primo governo Cennami (anno 2008-2011 ).
Era una calma sera di inizio Maggio di quest’anno. Era in atto una campagna elettorale per le amministrative 2012 aspra, fatta di rancori, accuse e scuse. Piazza Umberto I ospitava una modesta folla di persone che erano pronte ad ascoltare la proposta elettorale di Fusco, candidato alla carica di Primo Cittadino, partito politico IDV.
«Quando – sostenne quella sera – questa città ha chiesto aiuto per risolvere il problema della cava Cantarella, un bubbone ecologico, ha ricevuto un ‘No’ secco. E perché? La giustificazione al non intervento del Ministero, della Regione e della Protezione Civile su quello scempio ambientale è di natura politico-amministrativa; non essendo stata una scelta fatta da istituzioni sovracomunali, la Città di Mondragone doveva caricarsi del problema. Nella veste di assessore alle politiche ambientali del Comune di Mondragone, feci una richiesta alla Cassa dei Depositi e Prestiti per fare un mutuo, per procurare risorse da destinare alle operazioni di bonifica. La risposta fu negativa in quanto il responsabile della Cassa sostenne che per le bonifiche ambientali non v’era disponibilità di mutuo.»
Sarebbe opportuno chiedere, solo per chiarimento: e quindi? Bisogna procedere con una bonifica ambientale di tasca propria, con le tasche dei cittadini? Bisognerebbe chiedersi, a questo punto, come la stessa amministrazione del Dott. Cennami decise, durante il suo governo e dopo questo primo tentativo, di indirizzare la spesa pubblica per risolvere questo enorme problema ecologico. Oggi, pertanto, la Città si risveglia con una notizia che va in netta contraddizione con le affermazioni dell’ex assessore Mario Fusco. Un volantino datato “Mondragone, Ottobre 2012” firmato dai cittadini Giovanni Pagliaro, Paolo Palmieri, Antonio Taglialatela, Benedetto De Biase, Antonia Della Rosa, Lina Scarano, Alessandro Taglialatela, sostiene che la Regione Campania ha pubblicato sul BURC n. 49 del 6 Agosto 2012 la proposta di bonifica dei siti inquinati; ma non v’è alcuna traccia del sito Cantarella, né alcun rilievo presentato dal Comune di Mondragone.
Il volantino conclude il pensiero arrivando ad una conclusione logica: non è stata predisposta nessuna determinazione politico-amministrativa dell’Ente Locale competente per inserire il caso Cantarella nel Piano Regionale di Bonifica.
Ora, è naturale chiedersi perché l’attuale Sindaco, Dott. Giovanni Schiappa, non sia intervenuto sulla questione. E ancora più naturale è pensare che se l’ex assessore, Mario Fusco, ha segnalato il problema nel 2008, perché la Regione non lo ha tenuto in considerazione appena quattro anni dopo, non inserendolo nel Piano Regionale di Bonifica? Chi mente? L’ex assessore, cari concittadini, ci ha detto in pubblica piazza che le istituzioni sovracomunali se ne sono lavate le mani perché è un problema che “abbiamo creato noi”. Questi onesti cittadini, invece, con un volantino sostengono il contrario, manifestando contro un’inerzia amministrativa, un’irresponsabilità, che ricade su tutti gli amministratori locali succedutisi negli ultimi dieci anni e sulle associazioni che si occupano di ambiente come Legambiente. Delle due, una sola.
L’ultimo scaricabarile è provenuto dall’area PDL. Il Sindaco di Mondragone, in una lettera al Prefetto, sostiene che la responsabilità della situazione attuale dell’ambiente non è di totale competenza del Comune; anzi specifica che”in presenza di presupposti normativi, degli atti di competenza del Sindaco sul territorio comunale il fenomeno innanzi rappresentato dei roghi tossici coinvolge comunque un territorio ben più ampio di quello amministrato (coinvolgendo anche confini extraregionali) e pertanto, ai sensi del richiamato art. 50, necessita dell’intervento dello Stato e della Regione.” Insomma, l’immondizia e i roghi ce li dobbiamo tenere mentre Stato ed Enti, politica compresa, giocano a palla avvelenata!
Ultima considerazione: sempre sguazzando in materia di rifiuti, nei giorni scorsi, il segretario del PSI – Sezione di Mondragone, Sign. Antonio Taglialatela, ha diffuso un documento attraverso il social network Facebook che rischia di creare confusione.
Il S.I.O.O.R. (Sistema Informativo Osservatorio Regionale Rifiuti) è un documento, in linea di massima, che monitora l’andamento dello smaltimento rifiuti e la percentuale della raccolta differenziata presso gli enti locali. Per la Provincia di Caserta, anno 2011, mancano i rilevamenti della differenziata del Comune di Mondragone. Il Taglialatela va alla ricerca dei colpevoli. Ma quei colpevoli, credo, siano proprio quelli che sedevano in giunta con lui sino al 2009, anno in cui il Taglialatela uscì dalla giunta Cennami. Perché il SIOOR opera una raccolta dati basandosi sull’anno precedente! Il documento del 2011 fa appello ai dati effettivi del 2010. Evidentemente, la campagna della differenziata era appena partita e non condotta adeguatamente dal governo Cennami.
In questa strumentalizzazione di massa sarebbe stato opportuno, a questo punto, che il Taglialatela si fosse confrontato con il suo ex collega, Sign. Mario Fusco. La Città di Mondragone, negli anni, presenta una ciclicità di problematiche abbastanza divertenti: la giunta Cennami contrattò con la Ecological Service per la raccolta e la gestione della Nettezza Urbana. Quanti problemi, oggi, la Città ha attraversato per colpa di quella ditta? Eppure l’impero Eco4, capitanato da Mastro Peppe, sarebbe dovuto bastare al Dott. Cennami per capire che con la raccolta rifiuti non si scherza.
Cari Cittadini, una risposta decente al Taglialatela, in materia di percentuali, e a tutta la ciurma Cennami l’ha data il Commissario Prefettizio, Dott. Michele Capomacchia.
«La città – dichiara M. Capomacchia – si è riempita di sacchi di rifiuti e rischiava di presentarsi con l’aspetto desolante dei periodi dell’emergenza degli scorsi anni. Sono stati esperiti tutti i processi necessari per emettere l’ordinanza di urgenza in relazione al pericolo per la salute e l’igiene pubblica, con la quale si è potuta iniziare l’operazione di sgombero con personale e mezzi di altra impresa. Intanto i più sensibili tra gli operai hanno compreso che il sistema dello sciopero spontaneo portava danno alla popolazione e nessun progresso verso la soluzione del problema, per cui hanno ripreso il lavoro e a loro si sono aggiunti man mano gli altri. L’occasione è stata comunque propizia per una complessiva valutazione della efficienza e dell’efficacia del servizio fin qui svolto.»
«Sono emersi ben 38 diversi tipi di inadempienze da parte della ditta e dei suoi operai – continua M. Capomacchia – inadempienze che sono state contestate così come erano state contestate in precedenza le anomalie riscontrate dalla Polizia Municipale da me incaricata della vigilanza sul servizio. Ciò ha portato ad una riduzione dei canoni dovuti dal Comune per il servizio. Questo periodo di criticità ha portato ad un arresto del processo di ampliamento della raccolta differenziata che si era attestata a dicembre al 31,14% (i dati di gennaio e febbraio non sono ancora disponibili). È necessario raggiungere entro i prossimi mesi almeno il 35% di differenziata per puntare poi decisamente al 50%, obiettivo previsto da specifiche norme di legge. Conviene differenziare? Certamente si!Differenziando si riduce l’inquinamento ambientale e quindi si migliora la qualità della vita.»
Eppure, oggi, questi amministratori continueranno, con passerelle e convegni, a darci lezioni di civiltà ambientale!
Correva l’anno 1956: durante la mattinata del 2 Settembre, sembrava esserci un problema con la macchina comunale. I netturbini scioperavano in Piazza Umberto I perché non percepivano lo stipendio, essendoci poi state delle trattenute ingiuste sulla busta paga. L’assessore all’igiene, Dott. Alfano, per calmare la folla, propose alla giunta di rivedere il contratto d’appalto con la società. L’argomento fu portato in Consiglio Comunale nei giorni seguenti, con un’interpellanza del ragioniere Ferdinando Corrente (PSI), consigliere di minoranza. Oggi, cari Concittadini, questo episodio non è simile allo sciopero di Agosto degli operai dell’ Ecological? Che destino infame incombe su questa Città! Venerdì incravattiamoci tutti e andiamo alla serata di gala, dove tra strette di mano, sigarette e finta cultura, ascolteremo cos’è la Cantarella, come si amministra e perché il Dott. Cennami non è più il Sindaco di Mondragone.
Giovanni Piglialarmi
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