Nei mesi di luglio e agosto i cittadini di Mondragone hanno subito gli effetti disastrosi del ciclone TARI, a causa di una grandinata di bollette relative alla tassa sui rifiuti per l’anno 2014.
Le bollettazioni, oltre a essere piene, come al solite, di errori e svarioni, da rendere l’Ufficio tributi un pellegrinaggio di cittadini in cerca di chiarimenti, risultano effettuate sulla base di tariffe che, Ictu oculi, presentano casi di iniquità, al limite della loro incostituzionalità, per gli utenti non residenti (alias Mondragonesi forestieri), che dispongono solo per il limitato uso stagionale edifici disabitati per oltre sei mesi.
Un semplice e pratico esempio rende chiaro l’iniquo provvedimento tariffario adottato dall’attuale amministrazione comunale.
Un fabbricato di 200 mq. occupato realmente da DUE utenti è tassato come segue:
- cittadino residente: € 153 (quota fissa), €293,93 (quota variabile), € 22,35 (quota Provincia), totale € 469,00;
- cittadino non residente: € 177,40 (quota fissa), € 423,99 (quota variabile), € 30,07 (quota Provincia), somma € 631,46, scontato del 10% = totale € 568;
- Differenza a scapito del … milanese di Mondragone € 99,00, perché il regolamento comunale ha convenzionalmente presunto che l’immobile di 200 mq. dei soggetti non residenti dovrà considerarsi occupato da 4 utenti, nonostante l’utilizzo del servizio rifiuti sia limitato a pochi mesi (se non giorni) dell’anno.
In ossequio al principio costituzionale che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, è inammissibile che l’utente che usufruisca un servizio pubblico per un periodo inferiore alla metà della durata di un altro utente debba pagarne un corrispettivo maggiore.
Equità concessa, dovrebbe eventualmente verificarsi il contrario. Peraltro, qualunque tassa è soggetta al principio della controprestazione legata al pagamento per un servizio pubblico corrispondente alla quantità (e qualità) dell’effettivo servizio prestato.
Infatti, facendo un excursus di regolamenti adottati da amministrazioni comunali più oculate e attente alla perequazione, alla trasparenza ed equità dei propri amministrati, per i soggetti non residenti hanno applicato un unico numero convenzionale di occupati (solitamente 3) per la quota fissa e la minima tariffa variabile, in modo che gli immobili tenuti a disposizione per uso stagionale, aventi la medesima superficie delle utenze domestiche dei residenti, sono tassati sempre in misura inferiore, evitando ingannevoli percentuali di riduzione.
Certo, sarebbe risultato eccessivamente esagerato richiedere ai nostri amministratori e dirigenti locali un simile sforzo mnemonico.
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