Sappiamo poco o nulla di come stanno procedendo i lavori della nuova commissione toponomastica del comune di Mondragone presieduta dall’infaticabile Alfonso Attanasio. Commissione di cui è entrato a far parte, con nostra immensa gioia, anche l’architetto Antonio Patalano.
“Sicuramente proseguono in modo proficuo – ha dichiarato il portavoce dell’AMBC, Gianni Pagliaro – e siamo convinti che a breve avremo delle gran belle novità. A partire dalla sostituzione di qualche inflazionato nome locale. La toponomastica cittadina, ha continuato il rappresentante dell’Associazione Mondragone Bene Comune (AMBC), pecca eccessivamente di provincialismo con strade intitolate a personaggi politici locali che non hanno avuto in vita particolari meriti e che, al contrario, si sono distinti più per il cattivo esempio e lasciandoci in molti casi pesantissime eredità.
L’AMBC propone: perché non sostituiamo questi nomi con quelli delle vittime innocenti della criminalità, e con personaggi femminili, a partire dalle 21 donne che parteciparono alla Costituente? In tal modo si supererebbero sia il fastidioso tratto di provincialismo e di casta politica sia la cifra di <captazio benevolentiae> che hanno caratterizzato le scelte degli ultimi anni, posizionando nel contempo la nostra città dalla parte della giustizia, della memoria e della legalità.
Un altro aspetto dell’attuale toponomastica di Mondragone, che va assolutamente superato, ha aggiunto Gianni Pagliaro, è, infatti, la scarsissima presenza di toponimi femminili. La stragrande maggioranza delle strade della nostra città portano agli uomini. Le donne (sante comprese) si fermano a dieci o poco più.
L’AMBC, con lo spirito di fattiva collaborazione politica che accompagna da sempre la sua azione, si permette di segnalare ai membri della commissione toponomastica il bel libro Una strada per Rita di Maria Grazia Anatra, attenta autrice delle tematiche delle differenze, e, in particolar modo, il sito toponomasticafemminile.com. Un libro ed un sito che andrebbero utilizzati come <cassetta degli attrezzi> dai membri della commissione, ma anche da tutte le nostre scuole e da tutti i cittadini.
Una domanda finale, ha concluso Gianni Pagliaro: non è forse il caso di dotarci di un Regolamento per la Toponomastica e di prevedere un procedimento ed un presidio (ufficio) stabili? Anche per sottrarre la toponomastica all’uso di <strumento di distrazione di massa>, messo in campo <alla bisogna> da amministratori a corto di politiche, di idee e di progetti”.
fonte: mondragone.benecomune@gmail.com
portavoce: gianni pagliaro
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