Il prossimo 6 e 7 maggio si voterà anche a Mondragone per il rinnovo del consiglio comunale e per la scelta del sindaco. Mancano novanta giorni ad una tornata elettorale che potrebbe rappresentare per Mondragone una svolta, purtroppo non solo in senso positivo. Intanto la modifica dei regolamenti elettorali ha portato una grande novità nel numero di candidati che comporranno le liste.
In particolare per i comuni con una popolazione superiore ai 5000 abitanti sono previsti solo 16 candidati per ogni lista, più il candidato sindaco.
Non è cosa da poco conto, che se da un lato ridurrà la rappresentanza all’interno di ogni singola compagine, dall’altra determinerà (si spera) la spinta a preferire candidati di qualità per intercettare il cosiddetto voto di opinione, che con queste nuove regole dovrebbe assumere maggiore rilevanza. In questo quadro mi interessa mettere in rilievo un fenomeno allarmante, che proprio sul voto di opinione potrebbe avere effetti inaspettati e che in questi giorni sta dilagando in maniera impressionante: mi riferisco alla promessa facile del posto di lavoro o quant’altro, in cambio della candidatura in lista o del semplice voto! Mai come questa volta a Mondragone si profila un voto legato ai bisogni e alle stringenti necessità del grave momento economico che molte famiglie stanno attraversando.
In questo particolare momento economico capisco bene che non è necessario fare i puristi o, peggio, passare per i moralisti di turno, ma visto che “il bisogno non rende liberi” stiamo attenti a false promesse che non potranno mai essere mantenute. Si sta davvero sfiorando il limite del ridicolo: per intenderci basterebbe pensare che se tutte queste promesse, terminate le elezioni, venissero davvero mantenute, la gran parte dei giovani di Mondragone risulterebbero tutti con una stabile posizione sociale, determinando un tasso di occupazione da far invidia ad equivalenti comuni Europei! In momenti di bisogno le parole perdono il loro reale significato e acquista credibilità la promessa, l’inganno, la voce di figure senza scrupoli che pur di vincere giocano sui bisogni e i sogni della gente perbene che, giustamente, vorrebbe per sé e per i propri figli un futuro migliore e più sicuro.
La mia preoccupazione è che si possa superare ogni decenza, tanto da offendere la dignità e l’orgoglio di un’intera comunità: a Mondragone queste cose sono già successe.
Fintanto che i cittadini non saranno in grado di distinguere queste false promesse e legheranno i propri legittimi bisogni a gente che nel loro agire durante gli ultimi anni hanno ampiamente già dimostrato, non solo di non saper neanche lontanamente proporre un progetto di sviluppo complessivo per la nostra città, ma neanche di mantenere promesse di piccolo cabotaggio che ancora continuano a fare, Mondragone, come qualsiasi altro comune della Campania, non potrà mai pensare di avere un futuro migliore. Un appello alle tante ragazze e ragazzi, ai professionisti, agli artigiani, ai padri di famiglia che in questi giorni stanno ricevendo e riceveranno promesse di tutti i tipi: diffidate delle facili promesse, non credete a gente che non manterrà la parola!
Non esiste oggi a Mondragone, ma penso nemmeno in gran parte della regione Campania, una personalità tanto potente da assicurare a centinaia di giovani dello stesso comune un posto di lavoro stabile e sicuro. Rifiutate questa logica, ribellatevi non votandoli. Piegarsi significherebbe davvero svendere la vostra persona e la dignità di un paese bello e orgoglioso come Mondragone, dignità che invece dobbiamo insieme recuperare e rilanciare affidando il comune a gente seria, onesta, credibile, pronta a fare di tutto per creare nel proprio territorio opportunità vere di occupazione e crescita; solo questa è la strada da seguire per provare a realizzare un futuro migliore per la nostra città e quindi per i nostri figli.
Pasquale Fardella
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